Il divorzio sancisce lo scioglimento del vincolo matrimoniale e degli obblighi che ne derivano in capo ai coniugi. Per uno dei due coniugi può verificarsi una diminutio nella posizione economica. Per ovviare a questo e garantire un adeguato tenore di vita al coniuge in posizione di svantaggio l’ordinamento italiano ha previsto il cosiddetto assegno di mantenimento.
L’assegno di mantenimento è una somma che un coniuge deve quindi corrispondere all’ex coniuge in caso di separazione, divorzio o nullità del matrimonio.
L’entità di tale assegno può essere stabilita in accordo tra le parti o, in difetto di intesa, dal giudice che prenderà la sua decisione tenendo conto di fattori come il reddito, le risorse finanziarie, la durata del matrimonio, l’età e lo stato di salute dei coniugi, i contributi apportati alla famiglia e alla carriera dell’altro coniuge, il benessere dei figli.
L’assegno può essere a tempo determinato o indeterminato in base alle circostanze che vedremo più avanti.
La legge prevede tutta una serie di circostanze e condizioni al presentarsi delle quali l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento viene a cessare.
Il coniuge obbligato potrebbe avere interesse a chiedere la revoca dell’assegno di mantenimento a fronte di un sospetto circa la situazione del beneficiario. In questo caso potrebbe chiedere la revoca al giudice ma soltanto producendo delle prove.
In queste circostanze diventa fondamentale il supporto di un’agenzia investigativa ma prima di tutto vediamo quali sono i casi in cui l’obbligato potrebbe chiedere una revoca o affidarsi a un investigatore privato.
Abbiamo spiegato che l’assegno di mantenimento viene riconosciuto al coniuge beneficiario per garantirgli un tenore di vita simile a quello goduto durante il matrimonio e può venire meno in presenza di condizioni che migliorano la vita e il reddito del beneficiario.
Il beneficiario però può avere interesse a tenere nascosta la sua reale situazione reddituale per continuare a godere anche dell’assegno di mantenimento. È quello che può accadere se ottiene un lavoro o uno scatto di carriera, se avvia una nuova convivenza more uxorio (un matrimonio sarebbe più difficile da tenere nascosto), se riceve un’eredità.
In tutti questi casi l’obbligato, a partire da un sospetto, può affidarsi a un’agenzia investigativa per chiedere di accertare il reale stato economico-patrimoniale del coniuge beneficiario.
L’obbligato che ha interesse a chiedere la revoca o la revisione dell’assegno di mantenimento dovrà necessariamente produrre delle prove che non possono facilmente essere acquisite da chiunque.
Un’agenzia investigativa può fornire tutto il supporto necessario per accertare:
L’agenzia investigativa Dogma, come atto conclusivo, provvederà a comporre un dossier con tutti gli elementi probatori raccolti che il cliente potrà utilizzare per far valere, dinanzi al giudice, la propria pretesa di revoca o revisione dell’assegno di mantenimento.
Revocare l'assegno di mantenimento al coniuge è un processo che richiede prove solide e un approccio legale ben strutturato. Dogma S.p.A. vanta un’esperienza pluriennale nell’accertare il reale stato economico di un coniuge, offrendo ai propri clienti un servizio estremamente accurato in queste circostanze.
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