La Definzione Aliunde Perceptum nel diritto del lavoro, indica i redditi maturati grazie alla perdita del posto di lavoro originario, a causa del licenziamento illegittimo.
In tale caso, l'ammontare del risarcimento del danno derivante dal licenziamento illegittimo deve essere decurtato della retribuzione che il lavoratore ha eventualmente percepito da altri datori di lavoro con i quali abbia instaurato un rapporto di lavoro successivamente al licenziamento.
Pertanto, a fronte di una richiesta risarcitoria per il licenziamento intimato, spetterà al datore di lavoro l’onere della prova relativo all’aliunde perceptum.
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 11122/16 ha chiarito tale circostanza affermando che “il datore di lavoro che contesti la richiesta risarcitoria pervenutagli dal lavoratore è onerato, pur con l’ausilio di presunzioni semplici, della prova dell’aliunde perceptum o dell’aliunde percipiendum, a nulla rilevando la difficoltà di tale tipo di prova o la mancata collaborazione del dipendente estromesso dall’azienda, dovendosi escludere che il lavoratore abbia l’onere di farsi carico di provare una circostanza, quale la nuova assunzione a seguito del licenziamento, riduttiva del danno patito”.
Come abbiamo visto, l’aliunde perceptum si riferisce al periodo che va dal licenziamento alla reintegrazione del lavoratore. Se in questo periodo il dipendente ha lavorato presso altre aziende e percepito uno stipendio, la somma delle retribuzioni percepite possono essere dedotte dal risarcimento.
L’aliunde percipiendum invece si verifica quando il lavoratore non si sia dato abbastanza da fare per cercare una nuova occupazione.
Quindi, laddove venga dimostrata l’inerzia del lavoratore nelle more del giudizio, il datore di lavoro potrà richiedere la riduzione dell'indennità risarcitoria prevista dall’art. 18 St.
Anche in questo caso l’onere della prova spetta al datore di lavoro che quindi dovrà accertare che effettivamente il licenziato si sia dimostrato inerte nell’attività di ricerca di un nuovo lavoro.
In entrambi i casi, soprattutto per l’aliunde perceptum, il datore di lavoro può chiedere al giudice di ordinare al dipendente di mostrare la dichiarazione dei redditi o di reperire informazioni presso gli enti previdenziali, ma l’indagine non deve mai essere di natura esplorativa, ma basarsi su motivazioni concrete.
L’onere della prova dell'Aliunde Perceptum, spetta quindi al datore di lavoro, che deve dimostrare in giudizio la nuova occupazione reperita dal dipendente che chiede di essere reintegrato e il suo reddito, al fine di ridurre l’entità del danno presunto.
Per il reperimento della prova sull'aliunde perceptum l’azienda può avvalersi di un'agenzia investigativa specializzata.
Dogma svolge indagini accurate al fine di dimostrare l'Aliunde Perceptum. I nostri investigatori sono in grado di reperire le evidenze probatorie utili per la contestazione dell’importo richiesto a titolo di risarcimento dal dipendente che, una volta licenziato illegittimamente, ha percepito retribuzioni da un altro datore di lavoro.
Ottenendo un quadro completo delle fonti di reddito del lavoratore dopo il licenziamento, il datore di lavoro può superare la presunzione di equivalenza del danno con la retribuzione e quindi ridurre o annullare completamente la richiesta di risarcimento da parte del dipendente.
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