Lo spionaggio industriale si concretizza nella sottrazione illecita di informazioni industriali e commerciali ai danni di un’impresa, al fine di conoscerne le strategie di marketing, i prodotti e le procedure operative, con l’obiettivo di sfruttare le informazioni sottratte per trarre un indebito vantaggio.
In un’economia basata principalmente sulla conoscenza, è sempre di più il know how di un’azienda a fare la differenza in termini di competitività: tuttavia, gli investimenti fatti per migliorare le abilità operative di un’impresa rischiano di essere resi vani, qualora tali conoscenze vengano sottratte e vendute ad altri operatori di mercato. Per questo motivo, assume sempre maggior rilevanza la difesa dallo spionaggio industriale, al fine di non essere coinvolti in una scorretta e sfavorevole dinamica concorrenziale.
Lo spionaggio industriale è un reato che può configurarsi secondo diverse fattispecie, a seconda che venga realizzato da un agente interno od esterno rispetto all’azienda danneggiata.
Lo spionaggio industriale c.d. “esterno” si realizza oggi prevalentemente attraverso la penetrazione clandestina della rete informatica o la sottrazione delle informazioni sensibili di un’azienda quali tecniche e procedure produttive, nominativi dei clienti e strategie di marketing. La commissione di tale reato si verifica principalmente attraverso attività di cyber spionaggio, intercettazioni telefoniche o tramite l’installazione di microspie.
Nell’ipotesi di spionaggio industriale c.d. “interno”, al contrario, le informazioni e le strategie riguardanti un’azienda vengono sottratte da uno o più soggetti interni della stessa (dipendenti, ex-dipendenti, consulenti, collaboratori, ecc.), i quali, potendo accedervi legittimamente, risultano facilitati a venderle segretamente ad altri operatori di mercato.
In entrambi i casi, si consuma il reato di rivelazione di segreto scientifico o industriale, regolato dall’art. 623 del Codice penale:
“Chiunque, venuto a cognizione per ragione del suo stato o ufficio, o della sua professione o arte, di segreti commerciali o di notizie destinate a rimanere segrete, sopra scoperte o invenzioni scientifiche li rivela o li impiega a proprio o altrui profitto, è punito con la reclusione fino a due anni. La stessa pena si applica a chiunque, avendo acquisito in modo abusivo segreti commerciali, li rivela o li impiega a proprio o altrui profitto. Se il fatto relativo ai segreti commerciali è commesso tramite qualsiasi strumento informatico la pena è aumentata”.
Con riferimento alla norma sopracitata, la giurisprudenza ha precisato che non deve trattarsi necessariamente di segreti coperti da brevetti: affinché si realizzi il reato in questione, è sufficiente che si dimostri la sottrazione e la rivelazione del “know how” aziendale, ossia del patrimonio di conoscenze di un’impresa attinenti ai metodi di progettazione e produzione caratterizzanti la struttura industriale.
Lo spionaggio industriale è un reato che può gravemente danneggiare un’azienda a livello finanziario e d’immagine: nominativi di clienti e fornitori, strategie di marketing, conoscenze, protocolli e procedure interne, oltre a software e brevetti, sono le principali informazioni che possono essere utilizzate dall’autore del reato per danneggiare l’azienda che ne subisce la sottrazione, traendone un indebito vantaggio o vendendole ad altri operatori di mercato in settori concorrenziali.
Una perdita significativa della clientela, la fuga di notizie riservate, le dimissioni di dipendenti o il lancio sul mercato di una propria idea innovativa da parte di un’impresa concorrente, sono solo alcune delle conseguenze negative che può subire un’azienda bersaglio dello spionaggio industriale: pertanto, è sempre più evidente l’importanza di prevenire e contrastare tale fenomeno, avvalendosi di agenzie investigative professionali e specializzate in indagini aziendali.
Per difendere la propria azienda da comportamenti integranti il reato di spionaggio industriale, è necessario adottare strategie finalizzate al compimento di attività volte a prevenire o porre rimedio a possibili minacce per la sicurezza delle informazioni, tra le quali rientrano:
Al fine di prevenire o verificare la sottrazione di dati ed informazioni, è necessario ricorrere ad investigazioni aziendali che, a seconda della situazione, si concretizzano in un’analisi forense dei sistemi informatici (digital forensics), nella bonifica da microspie ambientali e telefoniche, nell’individuazione di software spia su cellulari o rete informatica cd trojan, oppure, in un controllo del dipendente infedele attraverso i controlli difensivi. Inoltre, è possibile svolgere indagini finalizzate a verificare l’autenticità dei dati e dei curriculum vitae di futuri dipendenti.
L’elemento caratterizzante il reato di spionaggio industriale è la sottrazione e la rivelazione del segreto professionale o industriale finalizzate alla realizzazione di un indebito profitto ai danni dell’azienda coinvolta. Al fine di dimostrare tali comportamenti illeciti, risulta fondamentale produrre prove aventi valore legale: per questo è necessario rivolgersi ad agenzie investigative qualificate e specializzate in indagini aziendali e di controspionaggio.
In uno scenario in costante evoluzione e sempre più digitalizzato, l’Agenzia Investigativa Dogma S.p.A. ha tutte le competenze necessarie per rispondere in modo adeguato alle ultime sfide nell’ambito delle investigazioni aziendali, dell’intelligence e della security, grazie alla formazione di uno staff altamente qualificato, multidisciplinare e tecnologicamente all’avanguardia.
Dogma è proprietaria del marchio T.I.S.P. System® (TREATHS IDENTIFICATION and SECURITY PLAN), il metodo innovativo che permette di individuare e riconoscere le minacce e le criticità di sicurezza presenti nei luoghi esaminati, oltre ad essere impegnata continuamente nella formazione professionale di agenti operativi e nell'acquisizione delle tecnologie più innovative adatte a proteggere l'integrità e il patrimonio delle aziende.
Al termine delle indagini viene sempre redatto un report investigativo dal valore probatorio che può dunque essere validamente utilizzato in giudizio per documentare e provare l’eventuale presenza di microspie o i comportamenti illeciti tenuti da dipendenti infedeli nei confronti dell’azienda: inoltre, gli agenti impiegati nello svolgimento dell’attività investigativa potranno assumere il ruolo di testimoni durante il dibattimento processuale.
Autore: Dimitri Russo
A.D. Dogma S.p.A.
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