Il 28 novembre si terrà al Museo del Carcere Le Nuove di Torino il convegno sul tema, estremamente attuale, del fenomeno stalking, organizzato dal Centro Studi e Trattamento dell'Agire Violento di Torino.
L'obiettivo del convegno è quello di creare un'occasione di discussione e approfondimento su un fenomeno, quello dello stalking, incredibilmente in aumento (1.468 condanne irrevocabili nel 2017 contro le 778 del 2013 – dati ISTAT), fornendo un punto di vista ampio e diversificato sul tema.
Interverranno diversi professionisti provenienti dall'ambito clinico e da quello legale, coinvolti nella presa in carico sia di persone che commettono crimini violenti che delle loro vittime.
Gli interventi infatti verteranno sui vari aspetti che si trovano implicati nel fenomeno: le diverse voci avranno il compito di cercare di dare più chiarezza in merito a quella che è oggi la materia giuridica in tema di stalking, partendo proprio dalla difficoltà di applicazione che la stessa trova. Tale difficoltà risulterebbe nascere dal cercare di classificare un fenomeno che ha alla propria base una complessità e una varietà non solo di agiti ma anche di presupposti all’agito.
Inoltre sarà posta attenzione a quello che è l’aspetto clinico del fenomeno, sia dal punto di vista di chi è vittima di stalking, ma anche dal punto di vista di chi commette tale reato: la diversificazione non solo delle motivazioni ma anche delle modalità espressive del fenomeno stesso rende difficile e complessa la creazione di una prassi trattamentale.
Soprattutto, la mancanza ad oggi in Italia di una strumentazione valida per la valutazione di coloro che commettono tale reato, e quindi la mancanza di una strumentazione idonea a permettere in tempi utili di comprendere le specifiche di ogni singolo caso, rende complesso sia lo studio che la ricerca di soluzioni a un fenomeno che, come si evince anche solo da fatti di cronaca, sta diventando sempre più risonante.
Scopo del convegno è quindi quello di stimolare il dialogo sul tema, di permettere di mettere a contatto professionisti provenienti da diversi ambiti, al fine di arrivare a condividere quanto più possibile non solo conoscenze ma anche terminologie, e a cercare quindi soluzioni partendo da presupposti comuni.
Inoltre, ulteriore scopo è quello di sensibilizzare ancora di più in merito alla necessità di considerare il fenomeno come a sé stante e quindi con proprie specifiche peculiarità e proprie specifiche pratiche da dover stabilire per poterlo contenere e laddove possibile risolverlo o, sicuramente, cercare di evitarne la degenerazione.
Presenti al convegno Antonella Corigliano, Ufficio Pari Opportunità, e Barbara De Toma, divisione anticrimine della Questura di Torino; Lorenzo Porro e Cesare, avvocato del Foro di Torino; Antonio De Salvia, Criminologo responsabile del Museo del Carcere Le Nuove; Anna Cellamaro, Paolo Rossano, Eleonora Seta, Marisa Brigantini, Cristina Moretta, Christiana Marchesin.
La dott.ssa Chiara Cemmi, della Divisione di Psicologia Investigativa di Dogma S.p.A., introdurrà lo strumento dello Stalking Risk Profile (MacKenzie R.D., McEwan T.E., Pathé M.T., James D.V., Ogloff J.R.P., Mullen P.E., 2013) e illustrerà le funzionalità di tale strumento di assessment, già utilizzato e validato in casi di stalking nei paesi anglosassoni per la gestione e la presa in carico sia terapeutica che in ambiti legali o sociali. Tale strumento infatti permetto di studiare approfonditamente il singolo e specifico caso, andando a supportare sia la fase di Management che quella di programmazione di un eventuale piano trattamentale. Inoltre è utile e utilizzabile per situazioni di follow-up ed eventuale messa alla prova dello stalker stesso.
La traduzione di questo strumento, a cura della dott.ssa Cemmi e della collega Beatrice Di Zazzo, è in fase di pubblicazione.
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