Internet permea le nostre vite da ormai molto tempo e, mediante gli smartphone, compiamo ogni giorno un numero elevato di azioni passando attraverso la rete globale. Utilizziamo app per scambiarci messaggi (Whatsapp, Telegram, Messenger), per pagare (Satispay, Apple Pay), siamo presenti sui social network (Facebook, Instagram, X, TikTok) e acquistiamo prodotti sui siti di e-commerce (Amazon, Shein, ecc…).
Tutto questo ha sicuramente semplificato le nostre vite rendendo più accessibili certe operazioni ma ha anche incrementato il rischio di essere bersaglio di truffe online e frodi informatiche. Ma come funzionano le truffe online e come può l’ignaro utente della rete difendersi da esse?
Nel 2024, i dati statistici sulle truffe online hanno rivelato un aumento significativo degli incidenti, con un incremento notevole rispetto agli scorsi anni.
Nel 2023, la Polizia Postale italiana ha registrato un aumento significativo dei casi di truffe online. Sono state denunciate oltre 3.500 persone per truffe legate all’e-commerce e al falso trading online. Le somme sottratte sono aumentate del 20% rispetto al 2022, raggiungendo i 140 milioni di euro di profitti illeciti. I reati di cybercrime finanziario sono cresciuti, con un focus sulle criptovalute, che rendono più difficile il tracciamento delle transazioni illecite.
L'analisi delle tecniche utilizzate dai truffatori mostra anche che l'uso dell'intelligenza artificiale contribuisce a rendere sempre più sofisticate le modalità di raggiro. Strumenti di intelligenza artificiale, come quelli in grado di clonare la voce delle persone, vengono sempre più spesso utilizzati dai cybercriminali. Gli audio e i video "deepfake", che a volte rappresentano personaggi famosi che propongono investimenti finanziari o riproducono la voce di familiari in situazioni di pericolo, sono talmente verosimili da ingannare migliaia di persone, in particolare gli anziani, provocando ingenti perdite finanziarie.
Tra i reati informatici più diffusi in Italia vi è anche il furto di dati personali come password, codici bancari e numeri di carte di credito, che interessa il 17,8% dei cittadini. Circa il 14% ha subito furti di identità legati a social media, email e altri account. Questi illeciti hanno un unico obiettivo: sottrarre denaro alle vittime, direttamente o indirettamente. Non a caso, secondo le statistiche dell'Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i Furti d'Identità, nel primo semestre del 2023 i casi di utilizzo illecito di dati personali e finanziari per rubare denaro e acquistare beni sono stati 17.100, con un aumento del 10,8% rispetto al 2022, causando un danno stimato di oltre 83 milioni di euro, in crescita del 14,2%, come riportato da Consumerismo.
Questo giro di truffe, che solo in Italia vale 140 milioni di euro, evidenzia la necessità crescente di misure di sicurezza più efficaci e di una maggiore consapevolezza tra gli utenti riguardo alle pratiche di protezione online.
Prima di comprendere come funzionano, quali sono i tipi e quali possono essere gli accorgimenti per non essere vittima di questi reati è necessario specificare che esiste una sostanziale differenza tra le truffe online e le frodi informatiche.
La truffa o truffa online è un reato previsto dall’art.640 c.p. e definito come la condotta di “chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.
La frode informatica, prevista dall’art. 640 ter c.p., si configura come la condotta di “chi, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.
Nel caso della truffa non vi è un accesso abusivo ai sistemi della vittima e internet viene utilizzato semplicemente come “spazio” nel quale perpetrare l’attività illecita e come mezzo per portarla a compimento. La vittima viene, ad esempio, indotta in errore attraverso l’offerta di un prodotto.
La frode informatica presuppone invece che vi sia un’illecita intrusione nei sistemi o nei dispositivi personali della vittima mediante l’invio di un link, mediante un’interfaccia che ricrea quella di un sito affidabile o il download di programmi che poi danno il via all’intrusione mediante l’installazione di un malware.
Stando a un consolidato orientamento giurisprudenziale la truffa online deve essere punita più severamente perché ricorre l’aggravante della minorata difesa di cui all’art. 61, numero 5, c.p., in quanto l’autore del reato approfitta delle circostanze di tempo, di luogo o di persona […] tali da ostacolare la privata difesa. Secondo l’interpretazione del giudice delle leggi sussiste tale circostanza perché vi è una distanza fisica tra il soggetto truffatore e la vittima (si pensi al caso di una vendita online) che pone in una situazione di vantaggio il primo, facilitato nell’occultare la propria identità e a far perdere le proprie tracce.
I truffatori sfruttano i siti di incontri, le app di dating o i social network creando profili fasulli di persone con tanto di fotografie. Il bersaglio di questa tipologia di truffa sono solitamente anziani soli o vedovi, persone in condizione di vulnerabilità. Gli autori della truffa individuano un soggetto e vi entrano in contatto stabilendo una relazione e cercando di irretirli. La fase di acquisizione della fiducia della vittima può durare anche per un periodo molto lungo, durante il quale i truffatori raccontano spesso storie credibili e fanno credere di trovarsi all’estero per motivi di lavoro o per questioni particolari. Creata la trappola e carpita la fiducia iniziano a chiedere somme di denaro, solitamente irrisorie all’inizio per diventare sempre più ingenti con il consolidarsi della finta relazione a distanza.
Scopri di più sulle truffe sentimentali nel nostro articolo dedicato
Qui i truffatori creano annunci fake su siti dedicati all’affitto o alla compravendita di immobili. Solitamente, alla vittima, viene chiesta una caparra per bloccare l’affare ma ovviamente non esiste nessuna proprietà e i criminali spariranno nel giro di pochissimo tempo. È una forma di truffa online anche quella che prevede la vendita di pacchetti vacanza o di location per soggiorni che semplicemente non esistono. La truffa viene normalmente scoperta quando ormai è troppo tardi e il truffatore si è già reso irreperibile.
Questa tipologia di truffa può avvenire in diverse modalità. La vittima può essere indotta a comprare un prodotto, solitamente proposto a un prezzo vantaggioso e inferiore alle normali condizioni di mercato ma non riceve il prodotto o ne riceve uno di scarsissimo valore. Nel caso la vendita non avvenga sulle tradizionali e più utilizzate piattaforme di e-commerce il malcapitato non avrà nemmeno strumenti per la tutela del proprio acquisto. La vittima potrebbe poi essere indotta a comprare un prodotto firmato pagandolo al prezzo di mercato e ricevendo invece un prodotto contraffatto. In questo ultimo caso la vittima potrebbe addirittura incorrere nel reato di acquisto di cose di sospetta provenienza di cui all’art 712 c.p. La diffusione di app di vendita dell’usato come Vinted o Wallapop ha offerto ai truffatori nuovi strumenti per perfezionare i propri crimini digitali. Si tratta spesso di truffe che si muovono nelle pieghe delle policy delle piattaforme stesse. È l’esempio della truffa del compratore nella quale l’acquirente, che in realtà ha ricevuto realmente il pacco, lo svuota o lamenta un danno e chiede il rimborso finendo così per tenersi i soldi e anche il prodotto.
La truffa di riferimento è qui conosciuta come “truffa del principe nigeriano”, richiamando una tipologia di inganno che si consumava via posta ordinaria e, attraverso un racconto articolato su carta intestata ad avvalorare la richiesta del famigerato principe nigeriano, chiedeva alle vittime di aiutare il mittente nel disbrigo di alcune pratiche per un’eredità in cambio di un lauto corrispettivo. I truffatori chiedevano quindi di versare anticipatamente una certa somma in denaro. Oggi questa tipologia di truffa corre sulla rete, viene quindi veicolata via mail e il principe nigeriano viene sostituito da una richiesta di donazione, magari con finalità benefica.
In questo caso viene fatto credere alla vittima di aver vinto alla lotteria. I truffatori possono inviare un link – in buona sostanza simile a un sito affidabile – e richiedere il versamento di una somma per sbloccare il pagamento del premio.
Questo raggiro fa leva sul sogno di fare tanti soldi in poco tempo e in modo facile e ha diverse sfaccettature. Il più famoso è certamente lo “schema Ponzi”, dal nome del suo inventore Charles Ponzi, che invoglia le vittime a investire, utilizza il denaro ricevuto dagli ultimi investitori per remunerare scarsamente i primi che hanno “abboccato” ma dopo un po’ di tempo le vittime dello schema non otterranno più nulla. Esistono poi truffe che passano attraverso falsi consigli di investimento – solitamente tramite social dove presunti guru della finanza promettono guadagni assicurati in cambio di una somma di ingresso - tramite finte piattaforme di trading o mediante l’acquisto di criptovalute.
Il principale, se non l’unico, scudo contro le truffe online è sicuramente il buon senso, unito al giusto grado di dubbio. Quando riceviamo una richiesta di amicizia sospetta, che non ha amicizie in comune con noi, che condivide pochissimi contenuti e mostra poche immagini è bene dubitare. Il fatto poi che una persona sconosciuta voglia avviare una relazione a distanza dovrebbe destare ulteriori sospetti.
Lo stesso vale per le altre tipologie di truffa telematica. Nessuno, infatti, offre facili guadagni a fronte di piccoli corrispettivi. Se qualcuno ci propone un sistema per fare facili guadagni e migliorare in poco tempo la nostra condizione economica ci troviamo certamente di fronte a una truffa online o nella migliore delle ipotesi di fronte a qualcuno che vuole solo venderci un prodotto di dubbia validità.
Nel caso dell’acquisto di prodotti online è invece bene diffidare di piattaforme sconosciute e affidarsi invece a quelle più conosciute che offrono diversi livelli di protezione dell’acquisto. Anche su tali piattaforme è bene però valutare l’affidabilità del venditore attraverso le recensioni degli altri utenti e la reputazione che ne emerge. Per quanto riguarda l’acquisto di prodotti firmati la scelta migliore rimane sempre quella di recarsi in negozio o di acquistare sugli store ufficiali
Ottenere un risarcimento in caso di truffa online è spesso difficile se non impossibile. Molto spesso questi reati sono commessi da soggetti o organizzazioni che si trovano all’estero ed è pressoché impossibile, anche per le autorità di polizia, risalire agli autori.
In ogni caso, qualora ci si renda conto di essere vittima di truffa, è bene raccogliere tutto il materiale che si ha a disposizione – fotografie, messaggi, link – e comunicarlo alle autorità al momento della denuncia.
Per rimediare a questo tipo di raggiri e in generale alle truffe online è importante agire con tempestività. Ecco perchè l'apporto di un'Agenzia investigativa è cruciale nel contrastare le truffe online.
Dogma S.p.A., con il suo team di esperti, riesce a scrutare le intricate dinamiche di questi crimini, fornendo prove valide in sede giudiziaria e in grado di smascherare la frode.
In particolare i nostri esperti possono indagare le dinamiche delll'ingegneria sociale, una minaccia sempre più diffusa e complessa per la sicurezza online di individui e aziende. Questa forma di attacco, che mira a manipolare le persone per ottenere informazioni sensibili o accesso non autorizzato, è strettamente collegata alle truffe online. L'Agenzia Investigativa Dogma è specializzata nei vari contesti, in cui può agire l'ingegneria sociale: la cybersecurity, le truffe online, l'accesso non autorizzato a sistemi o strutture fisiche e il campo dell'intelligence.
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