Il Licenziamento per malattia è una delle materie più delicate e complesse del diritto del lavoro, in virtù degli interessi dei dipendenti da tutelare e in concomitanza alle esigenze del datore di lavoro.
Tendenzialmente, la legge stabilisce che il lavoratore in malattia non possa essere licenziato. Ci sono però alcuni casi in cui l'azienda è legittimata ad effettuare un licenziamento per malattia.
Ecco cosa c'è da sapere e come può venirci in aiuto un'Agenzia investigativa.
Tre sono i principali motivi di licenziamento:
Superamento del periodo di comporto
Il lavoratore può assentarsi per un periodo massimo di tempo, periodo di comporto, la cui durata è stabilita dalla legge, dai contratti collettivi nazionali del settore o dallo specifico contratto di lavoro (art. 2110 c.c.). Qualora il lavoratore non tornasse a lavoro dopo il decorso del comporto, il datore di lavoro può procedere al licenziamento per malattia, escluso il caso in cui la malattia sia stata cagionata da un infortunio sul lavoro. Una volta superato il comporto, la comunicazione di licenziamento deve essere immediata.
La Cassazione ha ribadito (sentenza n. 23920/2010) che l’inerzia prolungata dell’azienda unita a comportamenti incoerenti con la volontà di interrompere il rapporto, quali l’attribuzione di nuovi compiti in azienda, equivale a una rinuncia al licenziamento. All’azienda è comunque concesso un periodo di tempo per valutare attentamente se il comporto è stato effettivamente superato.
Licenziamento per giusta causa.
Il datore di lavoro può licenziare legittimamente il dipendente che si trovi in malattia solamente se la sua assenza comporti un grave pregiudizio per l’organizzazione dell’azienda.
Per esempio se l’azienda ha pochissimi dipendenti e l’assenza protratta di uno di loro comporti un grave danno alla produzione aziendale. In tale caso, quest’ultimo può legittimamente procedere al licenziamento per malattia per porre rimedio al pregiudizio.
Il datore di lavoro potrà inoltre procedere al licenziamento legittimo per giusta causa durante la malattia, se riesce a dimostrare che siamo in presenza di una finta malattia.
La simulazione della malattia o finta malattia determina un inadempimento del lavoratore talmente grave da non consentire, anche in via provvisoria, la prosecuzione del rapporto di lavoro. (art. 2119 c.c.).
A ciò si aggiunga che la Corte di Cassazione (Corte Cass. Sez. lav. n. 13676/2016) ha stabilito che durante la malattia, il lavoratore che compie attività che ne pregiudicano la guarigione, induce il datore a dubitare della correttezza dei rapporti futuri dello stesso con l'azienda e giustifica il recesso, essendo precluso, al lavoratore in malattia, lo svolgimento di qualsiasi attività che possa ritardarne il decorso.
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo
Ristrutturazione aziendale, la crisi dell’impresa, la cessazione dell’attività o anche solo il venir meno delle mansioni cui è assegnato il lavoratore, senza che sia possibile il suo ricollocamento in azienda.
L’azienda può dimostrare l’illecito comportamento del dipendente, anche attraverso un' investigazione privata finalizzata all'acquisizione di prove della simulazione malattia.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8373 del 4 aprile 2018, ha ribadito la legittimità del ricorso all’agenzia investigativa da parte del datore di lavoro, al fine di accertare la sussistenza di una causa che giustifichi il mancato svolgimento dell’attività lavorativa da parte dei dipendenti.
Già con la sentenza n. 4984 del 2014, emanata dalla Sezione Lavoro, la Suprema Corte aveva statuito per il datore di lavoro la liceità dell’utilizzo di un’agenzia investigativa a tutela del patrimonio aziendale, per verificare se il dipendente, usufruendo dei permessi concessi dalla legge 104/1992 o per malattia, ne stia beneficiando correttamente, come disciplinato dal diritto, o se stia commettendo un illecito a danno del datore di lavoro.
Di notevole importanza anche la successiva sentenza n. 36954 del 2016, con la quale la Corte dei Conti ha riconosciuto che risulta legittimo ingaggiare un’agenzia investigativa per verificare i comportamenti illeciti di un dipendente anche nel settore pubblico.
Il ricorso sistematico e strategico a permessi per malattia è la causa principale dell’assenteismo aziendale, da cui derivano diverse problematiche non solo in relazione all’individuo assente, ma anche rispetto a tutto il personale dell’azienda, rischiando di danneggiare l’intero ambiente lavorativo.
Le aziende rischiano danni significativi se il problema non viene affrontato e risolto: dai maggiori costi per la sostituzione dei dipendenti a quelli dovuti alla riduzione della produttività, l’assenteismo produce un impatto negativo rilevante anche dal punto di vista economico.
Le agenzie investigative rappresentano una delle migliori soluzioni a disposizione delle aziende per prevenire e ridurre il fenomeno dell’assenteismo, attraverso la raccolta degli elementi probatori necessari a far valere un diritto in sede giudiziaria, al fine di avviare un eventuale procedimento di licenziamento per giusta causa.
L’implementazione di un sistema di controllo periodico efficace, affidato ai professionisti del settore delle investigazioni, rappresenta una prima forma di prevenzione rispetto al fenomeno in esame, in particolare rispetto a ripetute malattie di breve durata e spesso concentrate in determinati periodi.
Laddove ci fossero i motivi per sospettare della malattia del lavoratore quindi il datore di lavoro ha la possibilità di utilizzare strumenti investigativi legalmente autorizzati, utili a dimostrare la violazione dei principi di correttezza, diligenza e buona fede, legittimanti l’applicazione di sanzioni disciplinari, compreso il licenziamento.
Un report investigativo completo, contenete tutte le informazioni necessarie a dimostrare tale violazione, eventualmente supportato dalla testimonianza in sede giudiziaria del personale investigativo, è fondamentale per sostenere l’eventuale simulazione della malattia di un dipendente, fornendo quei necessari elementi di prova giuridicamente rilevanti.
Il Gruppo Investigativo Dogma, ha le competenze operative, per supportare i Clienti e i loro consulenti (avvocati, consulenti del lavoro, ecc.) al fine di fornire gli elementi necessari per intimare al lavoratore infedele il licenziamento per giusta causa.
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