Gli eventi delle ultime settimane hanno presentato una vasta gamma di sfide per la comunità globale a causa del COVID-19.
In tal senso l'11 marzo scorso l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lo stato di pandemia. La risposta iniziale di molti governi di tutto il mondo ha portato a restrizioni di viaggio, coprifuoco e quarantena, scatenando panico ed evidenziano carenze di attrezzature mediche.
Le azioni iniziali hanno avuto un impatto notevole sulla popolazione a livello globale evidenziando nuovi modi di lavorare. Tuttavia, una volta che la fase acuta passerà ed il mondo potrà subire una nuova fase di stabilizzazione in un periodo di "nuova normalità", è assai probabile che la vita delle popolazioni subirà un cambiamento radicale e sicuramente anche i protocolli relativi alla sicurezza subiranno delle implicazioni nel lungo periodo in tutto il mondo.
In questo senso le organizzazioni internazionali stanno esplorando nuove risposte programmatiche soprattutto nelle aree interessate dal COVID-19, ed è sicuramente importante guardare oltre le fasi iniziali della pandemia. Il COVID-19 è ormai diventato un serio problema della nostra esistenza e le regole sulla sicurezza avranno come sfida nuovi scenari e tutti in via di definizione.
È fondamentale che le strutture governative e aziendali continuino a monitorare e seguire gli sviluppi a livello globale molto da vicino. La raccolta di informazioni e l'analisi contestuale saranno fondamentali per la capacità di organizzarsi per mitigare il rischio e fare le giuste valutazioni sulla sicurezza delle persone e dei beni. Probabilmente ci saranno nuove e inaspettate minacce e tutte le organizzazioni dovranno essere preparate per contrastare le nuove minacce.
Nel frattempo il Ministero della Salute italiano ha diramato un protocollo per la sicurezza nelle aziende con tutte le misure efficaci relative alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori. Tutte queste misure dovranno essere garantite in tutte le aziende grazie a un protocollo approvato tra sindacati e imprese in accordo con il Governo. Il documento consiste in 13 punti volti a contrastare e prevenire la diffusione del nuovo coronavirus nei luoghi di lavoro. Di seguito tutti i punti di interesse:
Tali provvedimenti, fino a nuovo ordine, faranno sicuramente parte della nostra quotidianità e le organizzazioni a qualsiasi livello dovranno sin da subito:
L’emergenza generata dal COVID-19, nell’ambito della security aziendale, ha impattato anche sulla privacy delle persone. Sebbene in una fase iniziale, con il Parere del 2 marzo 2020, il Garante della Privacy si è espresso in modo negativo sulla rilevazione della temperatura corporea dei dipendenti, raccomandando ai Titolari del trattamento di non effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti.
Con il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” la situazione è mutata.
Il Protocollo, infatti, stipulato tra il Governo, i Sindacati e le Associazioni di categoria, ha stabilito che il personale prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea, senza che il dato venga registrato. L’unica eccezione nel caso in cui la temperatura rilevata sia superiore ai 37,5°, in tale circostanza è possibile identificare l’interessato, registrare la temperatura e impedirne l’accesso ai locali.
Lo stato di emergenza in cui ci troviamo ha reso necessaria l’adozione di misure eccezionali che prevedono anche la sospensione temporanea di diritti sulla protezione di dati personali, sempre nel rispetto dei principi di necessità e proporzionalità già previsti dal Regolamento Europeo 2016/679.
Tale condizione dovrà essere circoscritta al periodo di emergenza, che una volta cessato, richiederà il ripristino delle piene garanzie e delle regole dei dettati normativi.
La valutazione iniziale delle minacce e le misure di mitigazione del rischio raccomandate sono solo l'inizio di ciò che dovrà essere un nuovo approccio alla sicurezza per le organizzazioni di tutto il mondo. Sarà fondamentale che il personale sia ben informato e adeguatamente preparato per affrontare i nuovi rischi, siano essi medici, responsabili della sicurezza o comuni cittadini.
Dogma S.p.A. ha le competenze per assistere tutte le organizzazioni nella corretta codificazione delle procedure idonee a mitigare i rischi di cui sopra, anche nel rispetto dei nuovi protocolli imposti dalla legge, evitando, in tal modo, comportamenti non conformi ed adeguati alle vigenti normative.
Autore: Claudio Lisi
Senior Security Manager UNI 10459:2017 III° livello
Area Manager Dogma S.p.A.
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