L’assenteismo consiste nell’essere frequentemente o abitualmente assente dal luogo di lavoro, di studio, o da altri luoghi di riunione e di partecipazione a cui si avrebbe l’obbligo, anche soltanto morale o sociale, d’intervenire. È un fenomeno psico-sociologico che si verifica quando un lavoratore manca dal luogo di lavoro per un tempo più o meno prolungato.
Il suddetto comportamento può essere involontario o volontario. Nel primo caso, l’assenza è causata da effettivi problemi di salute che impediscono al lavoratore di svolgere la propria attività, mentre quello volontario si verifica quando il dipendente sceglie di non recarsi al lavoro senza che vi siano le condizioni per un’assenza.
L’assenteismo volontario dal lavoro è un fenomeno sempre più diffuso e può manifestarsi in diverse forme: ricorrendo in modo sostenuto o eccessivo ai permessi retribuiti, ai permessi per malattia (anche di un solo giorno in prossimità di ponti o festività), a numerosi periodi di aspettativa per motivi personali, con assenze ingiustificate o coperte da altri colleghi o arrivando sistematicamente in ritardo al lavoro, non rispettando l'orario minimo previsto.
Ad esempio, può capitare che alcuni lavoratori, assenti per malattia, in realtà simulino tale stato per andare a svolgere un secondo lavoro o che, beneficiari di permessi ex L. 104/92, non gli utilizzino per i fini assistenziali per i quali sono stati concessi.
Il comportamento assenteista del lavoratore, non solo peggiora le condizioni generali di lavoro, pesando su tutta la comunità, ma grava sull’azienda in termini di costi e di produttività. Per rimediare a tali accadimenti, è necessario che le aziende predispongano opportune azioni di contrasto.
Le predette condotte dovranno, infatti, essere accertate e provate dal datore di lavoro, che può avvalersi dell’attività degli investigatori privati, al fine di verificare se le assenze sospette, ripetute dei propri dipendenti, siano legittimamente giustificate. Qualora non lo siano, l’investigatore provvederà a raccogliere le prove necessarie utili a dimostrare il comportamento assenteista del lavoratore che, una volta accertato, può ledere il vincolo fiduciario con il datore di lavoro, diventando un comportamento idoneo a determinare il licenziamento per giusta causa ex art. 2119 c.c. Tale materiale probatorio, potrà poi essere utilizzato in Tribunale, tramite la testimonianza dell’investigatore che ha effettuato l’indagine.
La Corte di Cassazione, non solo ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore assenteista controllato da un investigatore privato, ma anche del dipendente che, effettuando numerose assenze, non supera i giorni di malattia consentiti (Corte Cass. 18678/2014). Nel caso di specie, il lavoratore si assentava sistematicamente, per un numero esiguo di giorni, ma ripetutamente e costantemente a ridosso dei giorni di riposo. La Corte ha quindi ritenuto che tali assenze “davano luogo ad una prestazione lavorativa non sufficientemente e proficuamente utilizzabile" per l'azienda, ritenendo legittimo il licenziamento intimato.
I comportamenti volontariamente assenteisti tenuti dai lavoratori possono, dunque, verificarsi secondo diverse modalità e ledere il vincolo fiduciario posto alla base di qualsiasi rapporto di lavoro e, una volta accertati, anche grazie all’ausilio di investigatori privati, risultano idonei a determinare la legittimità di un eventuale licenziamento per giusta causa.
L'agenzia investigativa Gruppo Investigativo, presente con proprie sedi a Milano e Torino, ha le competenze per accertare, attraverso i propri investigatori privati, gli illeciti in merito alle violazioni degli elementi fiduciari del rapporto di lavoro.
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