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Indagare su una persona: come farlo in modo corretto

È possibile indagare su una persona? Come si può farlo legalmente e quando è necessario rivolgersi a un’agenzia investigativa

 
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Indagare su una persona: come farlo in modo corretto

È possibile indagare su una persona? Come si può farlo legalmente e quando è necessario rivolgersi a un’agenzia investigativa

Perché indagare su una persona? Ecco alcuni esempi:

L’indagine su una persona è un’attività che muove solitamente dalla necessità di acquisire informazioni ed elementi di prova per alcune precise finalità ed è permessa solo ed esclusivamente allorquando vi sia a monte un diritto o un interesse da far valere sede giudiziaria.

Un’indagine può essere necessaria per esempio per acquisire informazioni su un individuo o su una determinata situazione al fine di prendere una decisione ponderata e consapevole e un soggetto può essere sottoposto a indagine perché viene sospettato di aver commesso un illecito oppure per prevenirlo. Vediamo insieme alcuni casi. 

Nell’ambito corporate i casi per indagare su una persona possono essere i seguenti:

Nell’ambito privato i casi per indagare su una persona posso essere:

Ai fini della sicurezza, infine, i casi possono essere:

Investigare su una persona in autonomia è considerato reato?

La liceità di un’indagine “fai da te” è un tema complesso con un confine molto labile e spesso sfumato tra un’attività lecita e un’attività che invece rischia di sfociare in un reato

Le attività di indagine che possono portare alla raccolta di prove ed elementi utili a certificare un illecito di qualsiasi natura non sono in sé vietate ma l’ordinamento tutela la privacy delle persone ed è spesso a proposito di questo aspetto che si corrono elevati rischi. 

Se prendiamo le attività di osservazione statica (appostamento) o dinamica (pedinamento) finalizzate all’acquisizione di materiale video-fotografico o sonoro da utilizzare per sostenere successivamente una pretesa giuridica possiamo certamente dire che chiunque può effettuarle ma i limiti riguardano la persona osservata e i luoghi in cui queste attività vengono svolte. 

Il soggetto indagante potrebbe quindi facilmente incorrere nel reato di atti persecutori ex art. 612 bis c.p. – mediaticamente definito come “stalking” – se “con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria”. Questo può accadere, ad esempio, se la persona sorvegliata si rende conto di essere osservata o pedinata. L’interesse prevalente riconosciuto dall’ordinamento in questo caso è l’incolumità della persona. Le pene sono peraltro aumentate se il fatto è commesso da un coniuge o da una persona legata alla vittima (l’osservato) da relazione affettiva, anche se terminata. 

Nel caso di riprese visive o sonore effettuate in luoghi privati – abitazioni, uffici, veicoli – il soggetto che indaga potrebbe commettere il reato di Interferenze illecite nella vita privata ex art. 615 bis c.p. Anche la persona che sottoponga a sorveglianza – mediante riprese audio-visive occulte, microspie, software spia installati su cellulari o pc, ricevitori gps – il proprio coniuge all’interno dell’abitazione condivisa rischia di incorrere in tale reato o in quello di atti persecutori. 

Resta poi il caso delle informazioni acquisite tramite database o registri online. Se le informazioni vengono acquisite mediante un’attività di Open Source Intelligence (OSINT), ovvero raccogliendo dati presenti sulla rete e di pubblico dominio (ad esempio quelle presenti sui motori di ricerca) non vi è reato. Diversamente, se vi è un accesso forzoso o in qualsiasi modo abusivo a sistemi informatici o telematici si ricade nella fattispecie prevista dall’art. 615 ter c.p. (Accesso abusivo a un sistema informatico o telematico). Non fa eccezione il caso di chi, avendo anche momentaneamente la disponibilità di un dispositivo personale (pc, tablet, smartphone), sottrae informazioni ad esempio scaricando la corrispondenza e-mail o accedendo ad account personali. 

Il caso, seppure di remota e isolata verificabilità, del soggetto che si offra di indagare in luogo di un’altra persona configurerebbe poi il reato di Esercizio abusivo della professione previsto dall’art. 348 c.p. per punire la condotta di “chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione”. Per fare l’investigatore privato è appunto richiesta un’abilitazione professionale e chi si improvvisa commette un reato. 

Come indagare correttamente su una persona: 10 consigli utili da seguire

 Esploriamo insieme i passaggi fondamentali su come indagare su una persona e condurre un'indagine in modo efficace.

  1. Circoscrivere l’ambito delle indagini: è necessario capire quali sono i profili che si vogliono indagare e la tipologia di informazioni che serviranno
  2. Raccogliere le informazioni e i dati fondamentali: utilizzare fonti pubbliche e liberamente accessibili per ottenere dati anagrafici
  3. OSINT (Open Source Intelligence): raccogliere dati e informazioni reperibili consultando banche dati, registri pubblici e fonti presenti sul web (si presume siano di pubblico dominio)
  4. SOCMINT (Social Media Intelligence): analizzare i profili social (se aperti e pubblici) al fine di conoscere relazioni personali e altre informazioni quali, ad esempio, interessi e opinioni. 
  5. Consultazione di registri pubblici: ottenere informazioni dai registri accessibili pubblicamente mediante una semplice richiesta
  6. Interviste ed elementi testimoniali: si possono ottenere informazioni parlando con conoscenti, amici o familiari della persona indagata
  7. Valutazione delle attività e correttivi: l’attività investigativa andrà valutata nel tempo e variata in base alle circostanze
  8. Collaborare con i professionisti: chiedere pareri a professionisti – investigatori esperti, avvocati, commercialisti, contabili, ecc. – per orientare la propria attività e non incorrere in reati
  9. Valutare le prove raccolte: analizzare quali informazioni sono rilevanti e scartare quelle che non lo sono o collegare dati e informazioni di tipologia diversa
  10. Comporre un dossier contenente tutte le prove raccolte

Quando e perché rivolgersi ai professionisti delle investigazioni

Rivolgersi a un’agenzia investigativa e affidarsi all’esperienza di professionisti formati e preparati su diversi ambiti dell’investigazione privata dovrebbe essere sempre l’unica scelta possibile, perché consente di ottenere risultati efficaci ed elimina il rischio di incorrere in reati. 

L’esperienza e l’abitudine a svolgere le attività investigative costituisce un valore aggiunto che può fare la differenza tra un’indagine utile e un buco nell’acqua. 

La figura dell’investigatore privato, introdotta una prima volta nel nostro ordinamento con il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S) emanato nel 1931 è stata più compiutamente regolamentata, nel 2010, con l’introduzione del D.M. 1° dicembre 2010, n. 269. 

Il decreto, all’art. 5, definisce l’investigatore privato come chi svolge attività di indagine in ambito privato, volta alla ricerca e alla individuazione di informazioni richieste dal privato cittadino, anche per la tutela di un diritto in sede giudiziaria, che possono riguardare, tra l’altro, gli ambiti familiare, matrimoniale, patrimoniale, ricerca di persone scomparse. 

Lo stesso articolo specifica che l’investigatore privato può svolgere attività anche per conto delle aziende (investigazioni aziendali - corporate investigation), in ambito commerciale e assicurativo e le indagini difensive.

Appare pertanto evidente come l’intervento di un’agenzia investigativa privata sia imprescindibile soprattutto in quei casi nei quali sia richiesta un’indagine delicata, approfondita e professionale. Gli investigatori privati sono infatti riconosciuti e abilitati dalla Prefettura locale e sono quindi legittimati ad utilizzare tecniche e strumenti tecnologici avanzati che il privato non può svolgere in autonomia. 

L’indagine svolta da professionisti garantisce che le attività siano condotte nel più completo rispetto delle norme vigenti e soprattutto permette di acquisire prove ed elementi che potranno avere un peso in sede di giudizio. Da non trascurare, poi, l’apporto consulenziale che consente di affiancare il privato per l’intera durata delle attività di indagine.

L’Agenzia Investigativa Dogma, forte di un’esperienza pluriennale, mette a disposizione dei propri clienti tutto il proprio know-how in materia di attività investigative, intelligence, cybersecurity sia per privati cittadini, sia per azienda. I professionisti che operano in Dogma S.p.A. vantano una pluriennale esperienza e una formazione continua che consente un approccio multidisciplinare al contesto. 

 

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