La crisi coniugale può sfociare nella separazione e nel divorzio e laddove vi sono dei figli il giudice deve stabilire a chi viene affidata la responsabilità genitoriale della progenie.
Nel nostro ordinamento la prassi e la giurisprudenza hanno seguito un orientamento che tende ad affidare i figli alla madre, ma negli ultimi decenni la questione sta cambiando con un ruolo del padre sempre più marcato e sentenze che spesso vanno in tale direzione.
In tempi più recenti infatti si è assistito a un significativo mutamento di prospettiva, con una crescente rilevanza del ruolo paterno. Questa evoluzione è riflessa non solo nelle pratiche legali, ma anche in numerose sentenze che tendono a ribaltare l'approccio tradizionale, evidenziando un'apertura nei confronti di un affidamento esclusivo al padre.
Questa metamorfosi nelle dinamiche giuridiche suggerisce un cambiamento sociale e culturale, indicando un progressivo riconoscimento del ruolo paterno nel contesto della responsabilità genitoriale.
I provvedimenti riguardo ai figli sono normati dall’art. 337 quater del Codice civile, il quale stabilisce che, in caso di separazione, il figlio minore ha diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.
Lo stesso articolo stabilisce che il giudice adotti provvedimenti con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale di essa. Valuta prioritariamente la possibilità che i figli restino affidati a entrambi i genitori o stabilisce a quale di essi i figli sono affidati.
L’affidamento esclusivo si configura invece quale soluzione eccezionale, consentita soltanto ove risulti, nei confronti di uno dei genitori, una condizione di manifesta carenza o inidoneità educativa o comunque tale da rendere l’affidamento condiviso in concreto pregiudizievole e contrario all’interesse esclusivo del minore.
La richiesta di affidamento esclusivo del minore si verifica quando uno dei genitori non adempie ai doveri connessi alla responsabilità genitoriale o abusa dei relativi poteri, generando gravi conseguenze per il figlio. Per esempio in presenza di un totale disinteresse del genitore verso i figli, mancata partecipazione alla loro vita quotidiana e alle decisioni che li coinvolgono, scarsa consapevolezza dei loro problemi, comprese le questioni di salute, e carenze significative nei compiti di cura ed educazione.
È possibile avanzare la richiesta di affidamento esclusivo anche laddove la condotta di un genitore risulti pregiudizievole per i figli minori, come definito dall'articolo 333 del Codice Civile, o quando l'alta conflittualità tra i genitori sfoci in episodi di violenza che influiscono negativamente sull'equilibrio e sullo sviluppo psico-fisico dei figli.
Inoltre, è plausibile richiedere l'affidamento esclusivo in caso di un precario stato di salute psico-fisica di uno dei genitori, a condizione che si tratti di patologie che compromettano seriamente la capacità di prendersi cura dei figli. Benché la legge non abbia categoricamente definito le situazioni che giustificano questo tipo di affidamento, la giurisprudenza ha delineato una serie di criteri. La presenza cumulativa o alternativa di tali criteri rende più idonea l'adozione dell'affido esclusivo rispetto a quello condiviso.
Laddove si decida per l’affidamento esclusivo a uno dei genitori la responsabilità genitoriale dell’altro non viene meno del tutto ma è soltanto limitata. Il genitore che non ha ottenuto l’affidamento può rivolgersi al giudice in qualsiasi momento per chiedere la rivalutazione del provvedimento.
Scopri di più nel nostro articolo: Affidamento esclusivo dei figli: quando e come ottenerlo
L’affidamento esclusivo dei figli al padre si ha se sussistono determinate condizioni che rendono impossibile l’affidamento anche alla madre.
Qualora la madre si riveli inidonea a esercitare la potestà genitoriale, abbia una condotta che possa compromettere l’equilibrio psicofisico e la crescita del figlio o quando i comportamenti siano in contrasto con le esigenze di custodia, educazione, istruzione e sviluppo del figlio ecco che si ha l’affidamento esclusivo al padre.
Il Giudice che prende la decisione, dovrà svolgere degli accertamenti approfonditi e prendere in considerazione le valutazioni degli esperti (uno psicologo o psichiatra) e dei Servizi Sociali.
Il genitore non affidatario non perde la potestà genitoriale e rimane in possesso del diritto di partecipare alle decisioni più importanti riguardanti la vita del figlio. Soltanto con l’affidamento dei figli super esclusivo si ha l’esclusione assoluta del genitore dalla partecipazione alle decisioni relative ai figli.
Tra i casi giudiziari più recenti in cui i giudici hanno disposto l’affidamento super esclusivo, ci sono quelli in cui un genitore è totalmente assente dalla vita familiare, essendosi reso irreperibile da tempo e non avendo nemmeno partecipato al giudizio. Tali comportamenti vengono interpretati come una condizione di verosimile scarsa adeguatezza all'assunzione di un consapevole ruolo genitoriale.
L’Agenzia investigativa Dogma S.p.A. raccoglie elementi probatori utili a verificare le reali capacità economiche, morali e affettive del genitore ed a documentarne eventuali condotte scorrette, idonee a legittimare la richiesta dell’affido esclusivo.
L'indagine a supporto di una richiesta di affido esclusivo, svolta con le competenze dell'agenzia investigativa Dogma, permette di:
Per ulteriori informazioni consultare la nostra sezione come ottenere l'affidamento esclusivo
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