Si ritiene che una persona possa essere definita come “scomparsa” qualunque individuo che si sia allontanato dal proprio domicilio e di cui si ignorino le sorti (Legge del 14 novembre 2012, n. 203/2012, www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/11/28/012G0225/sg).
La definizione di "persona scomparsa" è molto ampia e generica, pertanto racchiude diverse sfaccettature: si può risultare infatti non reperibile per libera scelta, per scelta di qualcun altro o per cause incidentali e l’irreperibilità del soggetto può essere di breve o lungo periodo.
Generalmente, si ritiene che le principali motivazioni che possano rendere o portare una persona a rendersi irreperibile siano:
• Nel caso di irreperibilità volontaria:
• Nel caso di irreperibilità involontaria:
• Nel caso di irreperibilità incidentale:
Sempre in base alla Legge 203/2102 “chiunque viene a conoscenza dell’allontanamento di una persona dalla propria abitazione o dal luogo di temporanea dimora e, per le circostanze in cui è avvenuto il fatto, ritiene che dalla scomparsa possa derivare un pericolo per la vita o per l’incolumità personale della stessa, può denunciare il fatto alle forze di polizia o alla polizia locale.” Contrariamente a quanto si pensi, non esiste un limite di tempo da rispettare. Prima si agisce e maggiori saranno le probabilità di ritrovamento.
Questo implica che il primissimo passo in questi casi è quello di informare le Forze di Polizia della scomparsa di una persona, azione (tra l’altro) che può compiere chiunque abbia la percezione che l’allontanamento possa essere fonte o conseguenza di un possibile pericolo per la salute della stessa; pertanto, non è uno specifico compito degli affetti più intimi dello scomparso/a.
I passaggi successivi vengono pertanto effettuati in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine, le quali devono essere prontamente aggiornate di qualsiasi sviluppo. Questo implica che è possibile richiedere supporto anche dell’investigatore privato, la cui collaborazione con le F.O. può risultare di estrema importanza per gli esiti positivi della ricerca.
Questo perché l’intervento dell’Investigatore Privato, Esperto, si caratterizza per la tempestività delle possibili azioni di intervento.
Il primo passo per capire dove direzionare qualsiasi tipologia di indagine è appurare il possibile motivo dell’allontanamento, pertanto cercare di comprendere se lo stesso è avvenuto per volontà diretta della persona, contro la sua volontà o incidentalmente. Definire il motivo è determinante per poter svolgere attività di indagini mirate ed efficaci.
A tal scopo è opportuno, quanto più tempestivamente possibile, reperire determinate informazioni. Molto importanti sono tutte quelle informazioni utili per identificare la persona, quindi non soltanto informazioni anagrafiche ma anche tutto ciò che è stato riscontrato da coloro che hanno avuto l’ultimo contatto noto con la persona di interesse (come l’abbigliamento o se risultano mancanti alcuni oggetti/documenti o simili), oltre ad ogni possibile evento scatenante, se presente o noto (come, ad esempio, mutamenti nella sfera affettiva/economico-lavorativa, nel comportamento, o ancora possibili tensioni, contrasti recentemente occorsi), ogni informazione utile per comprendere quanto più possibile il contesto di vita della persona al momento della scomparsa.
Altrettanto importanti,tuttavia, risultano essere una serie di informazioni che riguardano più prettamente la storia della persona, le modalità, ad esempio, di gestione di situazioni stressanti e/o fonte di tensione, l’eventuale assunzione di farmaci e simili, informazioni utili per delineare in modo più mirato possibili scenari e quindi meglio direzionare le indagini.
Tali informazioni vengono raccolte dall’Investigatore direttamente con le persone che hanno avuto gli ultimi contatti e i contatti più stretti con la persona scomparsa.
Il sintetico elenco sopra esposto prende spunto dagli studi e dai modelli sull’Autopsia Psicologica (modelli principalmente delineati al fine di svolgere attività in casi di morti), pur tuttavia, rispetto a questi ultimi, considerando ancora più importante la possibilità di reperire tali informazioni nelle primissime ore dalla scomparsa: poter delineare un quadro contestuale della situazione affettiva della persona, delle situazioni contestuali in cui occorsa la sparizione, permette di ricostruire gli ultimi momenti in cui si hanno avuto sue notizie, delineare le possibile cause dell’allontanamento, ideare possibili scenari post-allontanamento e quindi, di conseguenza, restringere le aree di ricerca e le successive azioni investigative.
L’Agenzia Investigativa Dogma, al cui interno è presente la Divisione di Psicologia Investigativa, formata da un pool di investigatori e psicologi qualificati, offre ai propri clienti un servizio rapido, tempestivo e professionale, in supporto diretto con le Forze dell’Ordine preposte.
Autore: Chiara Cemmi
Divisione di Psicologia Investigativa
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