Le investigazioni digitali sono una realtà consolidata ormai da anni. Certo, ci sono gli agenti sul campo, che pedinano proprio come si vede nei film, ma una seria investigazione non può più prescindere da un’attività di ricerca svolta nel mondo digitale.
Quando commentiamo una fotografia, registriamo un sito internet, o valutiamo un servizio in rete, stiamo lentamente creando la nostra proiezione digitale. L’insieme delle molteplici informazioni reperibili online offre di noi uno spaccato della persona che siamo, con i relativi valori, pendenze politiche ed orientamenti.
Proprio come nel mondo reale, le investigazioni possono svolgersi interamente nel mondo online, anche se la maggior parte delle volte è l’interazione tra le due realtà – quella reale e quella virtuale - ad offrire le più grandi soddisfazioni, che portano poi a concludere un’indagine.
È da questa base di partenza che facciamo ancora un salto in avanti, parlando di Intelligenza Artificiale applicata alle investigazioni.
Se Corporation come Facebook e Google stanno portando avanti le ricerche sul tema, la Cina ha installato “il sistema di videosorveglianza più avanzato al mondo” con oltre 20 milioni di telecamere stradali dotate di IA. La tecnologia, naturale motivo di discussione che si muove sul sottile filo di lana che lega il rispetto della privacy, con la necessità di sicurezza, è stata poi utilizzata anche dalle città di Detroit e Boston, che si sono dotate del sistema per contrastare il crimine.
A ben vedere, l’IA rimane solo una delle tecnologie che sta trasformando - e a lunghe falcate - il mondo delle investigazioni in una realtà sempre più cibernetica. La robotica, le criptovalute, la blockchain e l’Internet delle Cose sono tutti ambiti e strumenti con cui andremo sempre più ad interagire.
Lo spazio all’interno del quale svolgere un’indagine investigativa si è dunque ampliato ed ha raggiunto territori all’interno dei quali bisogna sapersi muovere: esattamente come l’agente fisico, umano, deve conoscere il territorio per poter concludere l’indagine, noi investigatori di oggi e domani dovremo saper interagire con questi ambiti. Pena? Rischiare di non trovare più la pistola fumante.
Dogma si è dotata di una Divisione d'Intelligence che attraverso strumenti di deep learning (apprendimento profondo) è in grado di analizzare ed elaborare dati utili alle indagini.
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